Save the last bread

La lotta delle ACLI di Roma contro lo spreco alimentare con “Il cibo che serve”

Da piccolissimi siamo andati pazzi per la crosta. Ai primi gattoni ci siamo accorti della bontà della mollica. Poi un giorno quando nostra madre ci ha chiesto di scendere giù per comprare un filone di pane casareccio, in un baleno siamo diventati grandi.

Il pane ha scandito alcuni dei passaggi chiave della nostra vita. Da 7 anni con la nostra Buona Pratica di recupero alimentare e di contrasto alla povertà scopriamo, giorno dopo giorno, quanto valore custodisce quello del giorno prima.

Ogni storia comincia da un luogo

La nostra ha come sfondo i panifici della Capitale.

Farina, acqua, lievito e sale. Quattro ingredienti per una magia senza tempo: il pane. Ogni volta che entriamo nei panifici ci lasciamo avvolgere dal suo profumo. E ci lasciamo sorprendere dalla generosità di chi dopo una nottata intera passata a impastare e a infornare ti accoglie con il sorriso più bello che c’è. Che sa di bontà e semplicità. Come la pizza.

Sono 19 i panifici solidali in rete con la nostra Buona Pratica. Dentro a ognuna di queste realtà c’è una storia diversa ma un condimento “unico”: la volontà di non sprecare neanche una briciola di tempo e di pane.

Così grazie al loro impegno dal verbo “sprecare” passiamo a quello “recuperare”. Il pane che avanza, infatti, diventa un’occasione preziosa per aiutare gli enti solidali, le parrocchie e le associazioni, che quotidianamente si impegnano per il bene più prezioso che c’è, quello Comune.

 

Condividere per moltiplicare. Non a caso recita uno dei nostri claim!

Condividere per moltiplicare. Un principio su cui abbiamo costruito le nostre giornate.

Ogni storia ha un punto di svolta

Il nostro è datato giugno 2018. Tempo di crescere per la nostra Buona Pratica. “Il pane a chi serve” diventa grande. E come le serie televisive inizia una nuova stagione, dal titolo “Il cibo che serve”.

Primo effetto? Il menù del cibo da salvare dallo spreco si allarga.

Oltre al pane sul nostro furgoncino trovano posto frutta, verdura, cibi freschi di prossima scadenza e prodotti ittici. Intanto, la rete di esercenti donatori si amplia, arrivando a 160 realtà commerciali. Ai panifici si aggiungono servizi di catering e ristorazione, negozi di vendita al dettaglio, la Grande Distribuzione Organizzata e i mercati rionali e agroalimentari.

Cambia la forma ma non la sostanza e soprattutto non cambia la direzione della nostra azione di recupero: mense, parrocchie ed enti caritatevoli. Sul nostro tom tom no waste la meta è una sola… aiutare chi aiuta per portare ogni giorno le eccedenze alimentari a oltre 5000 persone in difficoltà.

Ogni storia ha i suoi protagonisti

Siamo fortunati perché la nostra storia può contare su una squadra dal valore speciale.

Sacchi in spalla i nostri volontari caricano sul nostro furgoncino i generi alimentari recuperati. Volontari junior e senior sempre pronti a mettere testa, cuore e mani al servizio degli altri. Sempre pronti a macinare km per far lievitare la solidarietà nella nostra città.

Ogni storia comincia da un luogo. La nostra, tutte le mattine, comincia nei panifici e finisce sulle tavole di 71 realtà solidali al servizio delle persone più fragili. Una storia che ha tre parole chiave, rete, recupero e solidarietà, collegate dalla volontà di creare legami.

Una storia che si conclude solo per ripetersi. Ogni giorno.